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Molto spesso accade che non si riesca ad identificare la giusta tipologia poiché questi possono cambiare a seconda del periodo che stiamo vivendo, oppure, di altri fattori che coinvolgono il nostro organismo.
Una buona hair care routine è importante per poter trattare la chioma nel miglior modo possibile. Per arrivare a ciò, però, serve conoscere la quantità di sebo prodotta, il tipo di cuoio capelluto e la porosità della fibra. Da tali elementi è possibile risalire, una volta per tutte, alla giusta cura per ottenere capelli sani e sempre ben curati. Scopriamo, quindi, a quale tipologia di capelli apparteniamo.
Se abbiamo deciso di conoscere la composizione dei nostri capelli, allora è necessario iniziare dalla base, cioè, dal giusto lavaggio e da un’asciugatura naturale. Utilizziamo uno shampoo neutro, lasciamo che la nostra chioma si asciughi all’aria senza l’ausilio di spazzole o altri prodotti specifici per uno styling perfetto. Dopo questi passaggi valutiamo in maniera analitica la piega che hanno preso i capelli, guardando la loro struttura e pesantezza.
Di certo noteremo che lo spessore di ogni singolo capello varia tra fine, normale e spesso. A dircelo è il diametro di ogni singola fibra, con la sua forma. Per capire meglio tale passaggio è bene, però, prenderne uno tra le dita e valutarne la consistenza.
Per iniziare mettiamo un singolo capello preso dalla spazzola sul foglio, aggiungiamo anche la fibra tessile e iniziamo. Se quest’ultima risulta più spessa del capello, allora, si parla di capelli fini. Se, invece, si tratta di una capigliatura normale lo spessore non cambia. Infine se sono più spessi il filo di cotone risulterà più debole alla trazione. Tale metodo è importante per farci un’idea della struttura ma, attenzione, è bene tenere d’occhio anche altri elementi che ti faranno rivalutare l’importanza della tua hair care routine.
Per comprendere a quale genere di capello appartengono i nostri è importante valutare, prima di tutto, la loro capacità di assorbimento, cioè, quanto reagiscono a prodotti e umidità, ciò dipende dalla porosità. Quindi per scoprire quanto sono reattivi proviamo con un esperimento. Immergiamo una ciocca in una bacinella piena d’acqua e guardiamo la reazione. Se questa affonda completamente, allora la porosità è alta, infatti, tendono ad inglobare grande quantità di umidità. Se galleggiano sotto la superficie il livello è medio. Quando restano sulla superficie la porosità è bassa.
È possibile che tale elemento risulti compromesso se ci sono lacerazioni a livello delle cuticole. Si tratta di un fattore che contribuisce a indebolire i capelli contribuendo a sviluppare una certa secchezza. Quindi cosa fare? Bisogna optare per prodotti adatti a nutrirli come meritano.
Prodotti naturali per la cura dei capelli
Grande importanza va data alle ghiandole sebacee, cioè, le responsabili della secrezione del sebo, sostanza utile per la formazione del mantello idrolipidico. Anche se questo risulta essenziale come protezione del cuoio capelluto, a volte è responsabile anche dei nostri capelli grassi.
Prima di tutto laviamo i capelli con uno shampoo naturale, quindi, il giorno dopo osserviamo lo stato in cui si trova la chioma. Se si tratta di capelli secchi sembreranno sporchi qualche giorno dopo il normale lavaggio. Alla vista non noteremo unto, al contrario, una certa delicatezza e fragilità, inoltre, saranno visibili delle doppie punte all’estremità e una tendenza a sfibrarsi. Se, invece, si tratta di capelli crespi, sicuramente, sono indomabili, tendono a gonfiarsi con i primi segni di umidità ma, allo stesso tempo, risultano al tatto ruvidi, opachi e fragili. Infine si tratta di capelli grassi quando noteremo una tendenza a diventare unti partendo proprio dalla radice.
Quando risultano morbidi al tatto e lucenti alla vista, allora sono "capelli normali" da curare con uno shampoo neutro periodicamente, ogni tre giorni.
Infine anche il nostro cuoio capelluto va esaminato a dovere. Infatti è anche questo un elemento determinante per verificare la salute dei nostri capelli ricci o lisci. È bene sapere che proprio da qui si nutrono al meglio le chiome, ecco perché bisogna verificare periodicamente lo stato in cui versa.
Anche in questo caso è necessario procedere lavando i nostri capelli con l'ormai collaudato shampoo naturale e non applicare altri prodotti. Ora siamo pronti per passare alla corretta ispezione della testa. Può accadere di notare una superficie liscia, di colore rosa chiaro, con una costante caduta delle cellule morte ma mai invasiva. In questo caso avremo una situazione normale e sotto controllo. Se, invece, si creano accumuli di forfora, irritazioni o principi di dermatite seborroica, allora siamo in presenza di un cuoio capelluto secco.
Per riconoscere un cuoio capelluto grasso, invece, è necessario che ci sia una grande produzione di sebo che provoca dei pruriti. A ciò si aggiunge anche associare una desquamazione di colore bianco, strati di forfora grassi e un accumulo importante di cellule morte. Una situazione del genere, come possiamo capire, non permette un continuo ricambio cellulare e provoca delle ostruzioni che non permettono al capello di svilupparsi in maniera sana, danneggiandola.
Se durante l'analisi non riscontriamo grosse anomalie sulla cute ma soffriamo di prurito in zona, sentiamo bruciore e proviamo dolore se i nostri capelli vengono acconciati, allora, bisogna fare attenzione perché potremmo aver sviluppato un cuoio capelluto sensibile. Per porre rimedio a tutto ciò bisogna cambiare shampoo, infatti, questo potrebbe essere estremamente aggressivo ma non solo. A rendere tale parte così delicata è anche una nostra condizione ormonale, oppure, lo stress o un eccessivo livello di inquinamento ambientale. I nostri capelli lisci o ricci, vanno sempre trattati con cura in modo da preservare sempre il loro stato di salute. Per farlo, però, dobbiamo servirci del meglio, di una hair care routine costante e delicata, ottenendo una chioma perfetta sotto ogni aspetto.